Falzè: un angolo di paradiso tra bunker e fontane bianche
Falzè è una suggestiva frazione del comune di Sernaglia della Battaglia.
Qui abbiamo voluto porre l’arrivo della nostra terza tappa perchè sapevamo di trovarvi un tesoro in termini di storia e paesaggio.
Lungo le due rive del Piave, infatti, godiamo di un panorama davvero incantevole ed è difficile pensare che questo sia stato uno dei teatri più sanguinosi della Prima Guerra Mondiale.
A mantenere vivo il ricordo della Grande Guerra e il sacrificio per la libertà di migliaia di giovani soldati e civili, ci pensa un amico che incontriamo in paese e che ci ospiterà in famiglia per la notte.
Si chiama Gilberto Fregolent, di professione architetto, e assieme ad un gruppo di amici dell’associazione della battaglia del Solstizio, stanno portando avanti un importante progetto di recupero e riqualificazione di alcuni bunker della guerra.
Il nostro pomeriggio a Falzè prosegue con una visita al sentiero delle Volpere, dove ammiriamo una natura incontaminata, tra grotte ricche di suggestione e mitologia e il corso di acqua cristallina.
Qui il buon Checco si cimenta anche nei tuffi con la corda assieme ad un gruppo di ragazzini del posto che, ovviamente, lo surclassano per tecnica e stile (ma come sempre è apprezzabile per l’impegno!).
Verso sera, dopo aver goduto dello splendido tramonto sul Piave, ci rilassiamo in paese dove si festeggia la “Falzettissima”, la sagra di Falzè a suon di galletto con patate e musica country.
Dopo cena incontriamo anche i ragazzi della locale sezione di Legambiente che partecipano ad un progetto della Commissione Europea, accogliendo ragazzi stranieri disposti a venire qui per lavorare come volontari in opere di pulizia e manutenzione del fiume e dei suoi sentieri.
Una bellissima iniziativa che dimostra come il rispetto del nostro ambiente non abbia davvero confini.
Arrivederci e grazie Falzè, domani si riparte per la quarta tappa!
- C’è chi arriva in Vespa…
- Un pomeriggio anche per la tintarella
- Con l’amico architetto Gilberto Fregolent
- Il Piave al tramonto
- Una grotta lungo il sentiero delle Volpere
- Il “Matharol” un folletto della mitologia locale
- Il bar del centro invita ad una sosta
- Alla sera ci rilassiamo alla “Falzettissima”
ho capito cosera il “matharol “solo perchè c’era la descrizione
comunque il ” mazsariol ” si dovrebbe scrivere con un una Z mischiata con una S che nella tastiera odierna non c’è.
Sicuramente Scritto con ZeS a mio parere diventa più comprensibile
No son un” rompa rebalta “, ma un che ancora ghe tien aea nostra
storia e tradizsion
ciao da Richeto
Ciao Enrico, ti ringraziamo della precisazione.
Noi ci siamo attenuti a come viene normalmente riportato da diverse fonti tra cui anche siti istituzionali come quello della Provincia di Treviso (vedi questo link: http://www.marcadoc.com/provincia-di-treviso-terra-di-misteri/)
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Lo Staff di Perdipiave