La Baracca lungo il fiume
Freschi (abbastanza) e riposati dopo la notte trascorsa all’agriturismo “I Carrettieri del Piave” di Spresiano, ci mettiamo in cammino lungo il Piave per raggiungere Sernaglia della Battaglia.
Prima di entrare a Falzè di Piave, ci fermiamo ad ammirare il fiume Soligo, che in località Sant’Anna confluisce nel Piave in un paesaggio e una natura davvero spettacolari. In questo suggestivo luogo possiamo anche scoprire la Chiesa di Sant’Anna (risalente al 1265) che un tempo si trovava all’intersezione di due importanti strade romane, la Via Claudia Augusta e la direttrice Opitergium-Feltria-Tridentum.
Passiamo il centro di Falzè di Piave, dove è possibile sostare e godersi uno dei tratti più belli del corso del Piave, e andiamo ad incontrare gli amici di Legambiente di Sernaglia della Battaglia che da anni si prendono cura di un’oasi naturalistica meravigliosa e da non perdere: le Fontane Bianche.
Tra grotte, sentieri e anfratti ci perdiamo tra le colline del Montello e risaliamo una piccola altura nel comune di Nervesa della Battaglia per visitare l’antica Abbazia di Sant’Eustachio, un antico monastero benedettino dell’XI secolo, in gran parte distrutto nel corso della Prima Guerra Mondiale, e di recente rivalorizzato grazie ad un progetto dell’Unione Europea.
Sempre a Nervesa della Battaglia ci rechiamo in visita ad un piccolo tempio in memoria dell’asso dei cieli, il maggiore Francesco Baracca, abbattuto in circostanze non ancora del tutto chiarite durante un combattimento aereo il 19 giugno 1918 in piena Battaglia del Solstizio.
Le colline del Montello furono, infatti, uno dei teatri di scontro più violenti durante la Grande Guerra, sia per terra che per cielo, e visitarli significa anche immergersi nella nostra storia più recente, in quel massacro di giovani vite chiamate per la prima volta nella storia italiana a difendere la Patria comune.
La nostra quinta tappa si conclude proprio tra queste splendide colline, oggi luogo di pace e fratellanza, dove esploriamo uno degli anfratti più caratteristici: la Grotta del Tavaran.
Per la notte, invece, troviamo accoglienza all’agriturismo Vecchio Olivo dell’amico Paolo.
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