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La Chiesa dei Templari a Tempio di Ormelle

L'antico manufatto è lambito dal fiume Lia

La Chiesa dei Templari a Tempio di Ormelle

La Chiesa dei Templari a Tempio di Ormelle

Risaliamo il Piave in direzione Ormelle e, giunti alla rotonda al centro del paese, prendiamo una deviazione per raggiungere la piccola frazione di Tempio.

Qui, con nostro grande stupore, entriamo in una dimensione “fuori dal tempo” (e ci viene anche in mente l’atmosfera del film “Non ci resta che piangere” con i grandi Benigni e Troisi), sospesa tra la verde campagna e le placide acque del fiume Lia che scorre qui vicino. Svoltiamo ad un capitello lungo la strada e raggiungiamo la splendida Chiesa dei Templari dove troviamo ad attenderci la nostra guida Christian Monego che ci illustra con grande passione e competenza la storia di questo antico manufatto (uno dei rarissimi esempi di chiesa templare in Italia).

Qualche approfondimento dal sito del Comune di Ormelle:

Essa fu edificata probabilmente nel XII secolo dall’Ordine monastico-militare dei Cavalieri del Tempio, con successivi ampliamenti e nuove costruzioni tra il XIV e il XVIII secolo, allorché ai Templari subentrò l’Ordine dei Giovanniti, attualmente noto come Sovrano Ordine Militare di Malta.

Anticamente inserita in una ben delineata unità architettonica e amministrativa chiamata Masòn, concepita come luogo di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa, la Chiesa racchiude in sè il fascino equilibrato dell’architettura romanica, essenziale e semplice, a cui il tempo e la storia hanno da un lato sottratto, ma dall’altro concesso e aggiunto, in una successione di fasi più o meno felici, interventi edilizi e testimonianze pittoriche diverse.

I Templari si insediarono in questo luogo dove si snodava uno degli antichi percorsi romani: la Via Opitergium-Tridentum (Oderzo-Trento), vicinissima alla Via Postumia che collegava Genova ad Aquileia.
Quando l’Ordine dei Templari fu soppresso nel 1312, con false accuse e persecuzioni, a Tempio arrivarono i Cavalieri di Malta, che vi rimasero per circa 400 anni, trasformando il complesso da ospizio per i pellegrini ad azienda agricola. Essa era costituita da un borgo recintato posto al centro di un’estesissima proprietà terriera (dotata di case e mulini) e dall’attuale paese.

Nel 1797 Napoleone Bonaparte confiscò tutte le proprietà del Priorato di Malta poste a Tempio, vendendole poi nel 1810 a Gasparro Moro di Oderzo.
Di tutto il complesso architettonico templare-giovannita, posto entro il borgo recintato, rimase solamente la chiesa; gli altri edifici documentati tra il XVII e XVIII secolo (il torricino dell’ingresso ovest, il muro di cinta, la casa del parroco, la stalla e l’ingresso principale ad est) furono sistematicamente demoliti poco dopo il 1810.

Gli affreschi presenti nel sottoportico risalgono ad almeno 3 distinte fasi esecutive.
La prima occupava tutta la superficie muraria e riportava alcune iscrizioni, presumibilmente del XII-XIII secolo. La seconda è costituita da una decorazione di aspetto sinopiale, divisa in riquadri, rappresentante episodi del Nuovo Testamento databili tra il XIII e il XIV secolo: questi affreschi appartengono alla vera e propria fase templare. Risalgono invece al periodo successivo, e quindi giovannita, le decorazioni del terzo strato rappresentanti San Cristoforo (XIV-XV sec.), la Madonna con Bambino in trono (XVI sec.) e la Crocifissione: quest’ultima realizzata sul tamponamento dell’antica porta laterale d’ingresso alla chiesa.

Una visita che ci lascia pieni di ammirazione per questo luogo, nascosto e poco conosciuto, che sa offrire momenti di riflessione e di pace, in un ambiente silenzioso, curato e magnificamente circoscritto dal letto del fiume Lia che, come noi, in questo tratto e per circa un chilometro ha la particolarità di risalire controcorrente il proprio alveo.

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Lug. 30th | Posted by 0 comments

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