La quarta puntata di Perdipiave
La quarta puntata di Perdipiave.
Lele e Checco incontrano prima gli amici di Falzè, impegnati in un progetto di recupero dei bunker della Grande Guerra, e poi arrivano al castello di Collalto, in un’atmosfera di grande suggestione e fascino.
Buona visione!
Ott. 23rd | Posted by Perdipiave 4 comments
Grazie a Voi finalmente si riesce a riscoprire posti incantevoli del Piave. Falzè, Sernaglia, Ponte Vidor, ma anche Segusino, Quero e tanti altri che magari non fanno parte del vostro percorso. Certi posti a a Falzè e Vidor li conoscevo già perchè ci andavo a pescare ma però il buon Checco appena lo trovo mi deve spiegare dov’è quel posticino dove ci si butta con la fune… una bella pozza d’acqua così mi incuriosisce proprio magari ad Agosto 2013 quando farà caldo e ci porterò sicuramente anche Nicolò. 🙂 🙂 🙂 A vanti con le puntate… le seguo sempre con interesse. E tutto il resto in tv è noia. Bravi fioi!
Grazie Fugo! Perdipiave 2013 visiterà le altre località che quest’anno non siamo riusciti a raggiungere per ovvi motivi di tempo, proprio per offrire un quadro complessivo del percorso lungo il Piave.
Il posto dove Checco si è tuffato sono le Volpere a Falzè e si raggiungono seguendo un bellissimo percorso attrezzato lungo il Piave tra natura, grotte e personaggi della mitologia locale.
Continua a seguirci!
Commento per il sito
Grazie a Lele e Checco
per lo stile scanzonato ed accattivante con il quale presentano il nostro fiume. Per cortesia, permettetemi delle brevi precisazioni relative alla quarta tappa:
-il ponte a Sud di Sant’Anna è stato restaurato nel 1964 dalla Soprintendenza Archeologica della Regione Veneto e si trova, insieme ad altri manufatti parzialmente conservati, lungo il tracciato della via romana Claudia Augusta Altinate;
-il Montello è stato in minima parte modificato nelle varie epoche glaciali ma la sua formazione è molto più antica e dipende dalle stesse forze tettoniche che hanno causato il sollevamento dell’arco alpino;
-esiste il pericolo della costruzione di una diga a Falzè. Il convegno dello scorso 27 ottobre ’12 a Sernaglia ha confermato sia l’incompatibilità dello sbarramento con il territorio sia la presenza di interessi molto forti, e non espressi apertamente, a favore di una unica grande opera per la gestione delle piene eccezionali: pertanto il livello di mobilitazione contro la diga resterà ancora alto. Per tutelare la vita delle persone e valorizzare la naturalità della Piave, il fiume non va cementificato ma deve avere la possibilità di espandersi, in caso di piena, in tutto il suo alveo da monte alla foce.
Grazie ancora a tutto lo staff di Perdipiave
Marcello De Noni Circolo Legambiente di Sernaglia