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L'antico borgo di Rizzios

Da Pieve di Cadore a Sappada

L’antico borgo di Rizzios

Ago. 8th | Posted by 4 comments
L’antico borgo di Rizzios

Assieme all’esperto delle Dolomiti Giuliano Vantaggi e al giovane sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, saliamo verso la catena montuosa delle Marmarole e, in mezzo al bosco, ci fermiamo a visitare il suggestivo borgo di Rizzios.
Questa piccola frazione, che conta una quarantina di residenti più qualche vacanziero, risale alla metà del 1600 e ancor’oggi, essendo fortunosamente scampata ai numerosi incendi della zona, mantiene intatto il fascino delle bellissime case in legno realizzate secondo l’antica tecnica cadorina.

Ci addentriamo nelle piccole vie del borgo, tra orti e giardini in fiore con un’aria piuttosto retrò, molti girasoli e naturalmente tantissimo legno, visto che la zona è ricca di abeti, faggi, larici e alberi da frutto, che viene abbinato alla pietra nella costruzione di queste case, tipico esempio di architettura di montagna, con tetti inclinati e le facciate rivolte verso il sole.

Ma Rizzios è famosa anche per aver ospitato la prima occhialeria di Calalzo: qui, infatti, come ci ricorda una targa collocata in una casa a tre piani oggi in vendita, Angelo Frescura, assieme al fratello Leone e Giovanni Lozza, nel 1878 avvierà la prima industria di occhiali, dando il via ad un settore che farà la fortuna di tutto il Cadore fino agli anni recenti.

A pochi metri dalla casa di Frescura, ci fermiamo ad ammirare la chiesa di Sant’Anna, realizzata nel 1632 e ampliata nel 1817. La chiesetta contiene una notevole quantità di oggetti sacri riconducibili al Seicento che furono raccolti nel tempo da frate Innocente Frescura, originario di Rizzios, grazie anche alle donazioni di molti nobili veneti dediti al culto di Sant’Anna e San Giuseppe. Inoltre, all’interno è presente la pianeta che il cappuccino Padre Marco d’Aviano usò a Vienna nel 1683 nella messa prima della guerra contro i turchi.

Terminiamo il nostro giro a Rizzios, davvero colpiti da questo luogo così particolare: un borgo che sembra sospeso nel tempo, fuori da ogni tempo, perchè tutto sembra immobile ma comunque in perfetta sintonia con lo scorrere delle giornate e delle stagioni, in una dimensione autentica del passato che oggi ci appare insolita e suggestiva.

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4 comments Commenta

  1. Sergio Minghinelli

    Vi prego di correggere il testo. Marco d’Aviano usò la pianeta nel 1683 e non nel 1863.


  2. Perdipiave

    Grazie della segnalazione Sergio!


  3. Miotto Paolo

    La pianeta fu utilizzata da P. Marco l’8 settembre nella messa da campo in prossimità di Tulln alla presenza del re Sobieski e del figlio Giacomo e il 12 settembre sul Kolemberg alla presenza di Carlo V di Lorena ma non del Sobieski che giunse alla fine della messa per la benedizione.


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